
🔓 Nessun limite comunale agli affitti brevi se non c’è attività imprenditoriale
Cosa dice davvero la sentenza del Consiglio di Stato e perché cambia le regole del gioco
📌 Affitti brevi e locazioni turistiche: un tema che accende il dibattito in tutte le principali città italiane. Ma con una recente sentenza il Consiglio di Stato ha chiarito un principio fondamentale:
👉 se l’attività non è imprenditoriale, i Comuni non possono porre limiti arbitrari.
Vediamo cosa è successo, perché è importante per proprietari, agenti e sviluppatori… e cosa cambia nella pratica.
🧑⚖️ Il caso: due appartamenti e un diniego comunale
Una proprietaria di due appartamenti a Sirmione si è vista bloccare dal Comune la possibilità di locare gli immobili a fini turistici. Il motivo? La mancanza (secondo l’amministrazione) di alcuni titoli edilizi e la richiesta di ulteriori documentazioni.
Il Comune aveva applicato la legge regionale lombarda (L.R. 27/2015), secondo la quale è obbligatoria una comunicazione di inizio attività anche per le locazioni brevi non imprenditoriali.
👉 Ma qui arriva la svolta.
⚖️ La sentenza del Consiglio di Stato (n. 2928/2025)
Il Consiglio di Stato ha stabilito che solo le attività in forma imprenditoriale sono soggette a Scia, controlli e limiti da parte del Comune.
In altre parole:
✅ La locazione breve non imprenditoriale è un atto di libertà contrattuale del proprietario.
🚫 I Comuni non possono impedirla né richiedere adempimenti non previsti dalla legge statale o regionale.
📘 Cosa prevede oggi la legge nazionale?
Con il Decreto-legge 145/2023, convertito in Legge 191/2023, è stato introdotto il Codice Identificativo Nazionale (CIN) per tutte le strutture turistiche.
📌 Ma attenzione: solo le locazioni in forma imprenditoriale devono presentare la Scia e rispettare requisiti più rigidi.
In ogni caso, anche le locazioni “private” devono:
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🧯 essere dotate di estintori e rilevatori di gas
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🏠 rispettare i requisiti edilizi e igienico-sanitari validi per qualsiasi abitazione
🏙️ I regolamenti comunali ora vacillano?
Sì. Regolamenti locali (come quelli di Firenze, Roma o Venezia) che tentano di limitare anche i privati rischiano ora di essere in contrasto con il quadro normativo nazionale e comunitario.
Come dice Marco Celani (AIGAB):
“Una sentenza che farà scuola. I Comuni non possono più imporre limiti arbitrari.”
💬 Le reazioni? Divise.
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😟 Confindustria Alberghi chiede una norma nazionale che dia ai Sindaci strumenti per controllare il fenomeno.
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🎉 Property Manager e privati locatori applaudono: finalmente una linea chiara che distingue il piccolo proprietario dal gestore professionale.
🎯 Cosa significa per te, oggi?
Se sei un:
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proprietario che affitta qualche immobile a fini turistici
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agente immobiliare che gestisce patrimoni di privati
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sviluppatore che riconverte immobili a uso turistico
👉 Questa sentenza ti offre tutele in più contro regolamenti comunali eccessivamente restrittivi.
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