Società di comodo 2025: opportunità e rischi per il settore immobiliare
La disciplina delle società di comodo rappresenta una questione cruciale per chi opera nel settore immobiliare. Spesso, società immobiliari, holding e investitori si trovano a fronteggiare le rigide regole di operatività fiscale, rischiando pesanti penalizzazioni. Le novità introdotte per il 2025, però, offrono nuove opportunità per adattarsi e sfruttare a proprio vantaggio i cambiamenti normativi.
Cos’è una società di comodo e perché è rilevante per gli immobili?
Le società di comodo sono entità che il legislatore presume non operative, utilizzate per detenere beni – spesso immobili – che rimangono nella disponibilità dei soci o dei loro familiari. Per disincentivare tali utilizzi, la normativa:
- Impone un reddito minimo presunto basato sul valore dei beni societari.
- Introduce limitazioni fiscali:
- Maggiorazione dell’IRES.
- Restrizioni sull’utilizzo dei crediti IVA.
- Impossibilità di riportare le perdite fiscali.
Questo crea criticità soprattutto per le società immobiliari che detengono asset rilevanti ma temporaneamente non produttivi, come:
- Immobili in costruzione.
- Beni in fase di ristrutturazione.
- Immobili con locazioni a canoni calmierati.
Novità per il 2025: cosa cambia per il settore immobiliare?
1. Riduzione delle percentuali per i ricavi presunti
Dal 2025, le percentuali applicabili per il calcolo dei ricavi minimi presunti saranno significativamente ridotte. Ecco le principali modifiche:
- Partecipazioni e crediti finanziari:
- Riduzione dal 2% all’1%.
- Immobili:
- Riduzione dal 6% al 3%, con ulteriori differenziazioni:
- Uffici (cat. A/10): 2,5%.
- Immobili abitativi acquistati o rivalutati nel triennio: 2%.
- Riduzione dal 6% al 3%, con ulteriori differenziazioni:
- Altre immobilizzazioni:
- Percentuale invariata al 15%.
Implicazioni per gli immobiliari: Queste riduzioni favoriscono le società che detengono beni immobili non immediatamente produttivi, rendendo più semplice superare il test di operatività.
2. Maggiore focus sulle società “senza impresa”
La riforma punta a individuare più precisamente le società inattive o costituite solo per finalità elusive. Per il settore immobiliare, questo significa:
- Maggiore attenzione alle società con immobili non produttivi ma giustificabili (es. in costruzione o in attesa di autorizzazioni).
- Possibilità di esclusione per società immobiliari che dimostrano vincoli oggettivi come:
- Contratti di locazione a canoni congrui rispetto alle quotazioni OMI.
- Immobili inagibili o parzialmente inutilizzabili.
3. Strumenti per esclusione e disapplicazione
Le società immobiliari e holding hanno a disposizione strumenti per evitare l’applicazione della disciplina, tra cui:
- Esclusioni automatiche:
- Immobili in corso di costruzione o temporaneamente non produttivi.
- Società con almeno 10 dipendenti nel triennio.
- Disapplicazione per interpello:
- Documentare situazioni specifiche come:
- Immobili locati a enti pubblici con canoni calmierati.
- Patrimonio immobiliare non utilizzabile per vincoli amministrativi.
- Documentare situazioni specifiche come:
Vantaggio per investitori e sviluppatori: L’uso strategico di esclusioni e interpelli permette di evitare penalizzazioni anche per progetti immobiliari di lungo termine.
Implicazioni per agenti, sviluppatori e investitori
Agenti immobiliari
- Le società di comodo rappresentano un ostacolo per molti clienti proprietari di immobili sfitti o non produttivi. Comprendere queste regole consente di fornire consulenze più strategiche e aumentare la fiducia dei clienti.
Sviluppatori immobiliari
- Le nuove percentuali per i ricavi presunti offrono margini di manovra migliori per società con immobili in costruzione o in fase di valorizzazione. Pianificare i tempi di completamento dei progetti è fondamentale per evitare che un bene resti improduttivo troppo a lungo.
Investitori immobiliari
- Holding e società di gestione patrimoniale possono beneficiare delle cause di esclusione, evitando penalizzazioni su immobili temporaneamente non produttivi. Monitorare l’evoluzione normativa aiuta a ottimizzare la struttura patrimoniale.
Penalizzazioni per le società non operative
Anche con le novità, le società considerate non operative saranno soggette a penalizzazioni significative:
- IRES maggiorata del 10,5%.
- Blocco dei crediti IVA, con impossibilità di rimborso o compensazione.
- Preclusione al riporto delle perdite fiscali:
- Perdite del periodo non utilizzabili.
- Perdite pregresse compensabili solo sul reddito eccedente quello minimo presunto.
Strategie operative per il 2025
1. Pianificazione fiscale
- Monitorare i parametri di operatività e ricavi effettivi.
- Pianificare progetti immobiliari in modo da massimizzare i ricavi nei periodi chiave.
2. Utilizzo delle esclusioni
- Documentare in modo accurato eventuali cause oggettive di esclusione (es. immobili in costruzione o locati a canoni calmierati).
- Presentare interpelli dettagliati per giustificare situazioni particolari.
3. Revisione dei contratti
- Adottare contratti di locazione congrui con le quotazioni di mercato (OMI) per evitare contestazioni.
- Valutare la conversione di immobili sfitti in locazioni temporanee.
Conclusioni
Le novità introdotte per il 2025 rappresentano un’occasione per il settore immobiliare di adeguarsi a una normativa più flessibile e mirata. Tuttavia, richiedono un’attenta pianificazione fiscale e strategica.