Lite tra coeredi: come si valutano le donazioni fatte in vita dai genitori

È abbastanza comune che, dopo la morte di un genitore, i figli eredi si trovino a discutere su come suddividere l’eredità. A prima vista, con solo due eredi legittimi, si potrebbe pensare che la spartizione debba avvenire in parti uguali. Tuttavia, nella realtà le cose sono raramente così semplici. Un motivo di complicazione è la presenza di immobili o beni difficilmente divisibili. Inoltre, non è raro che, durante la vita, il defunto (o “de cuius”, come si dice in termini legali) abbia fatto donazioni o trasferito fondi agli eredi, portando a situazioni di disparità quando si arriva al momento della successione.

Il caso giudiziario
Un esempio interessante è fornito dalla sentenza n. 368 del 14 febbraio 2024 del Tribunale di Vicenza. Questo caso riguarda proprio la classica situazione di contrasto tra fratello e sorella per la spartizione dell’eredità del padre. Il fratello sosteneva che la sorella dovesse ricevere una quota minore, poiché aveva già ottenuto in donazione un immobile durante la vita del padre.

Questo immobile, che inizialmente era stato donato alla sorella come nuda proprietà e successivamente divenuto piena proprietà, si aggiungeva ad altre donazioni fatte dal padre, come mobili di pregio e titoli azionari. Dall’altra parte, la sorella accusava il fratello di aver preso possesso della casa in cui il padre aveva vissuto prima di morire e di aver beneficiato di numerosi bonifici bancari ricevuti dal padre, che secondo lei dovevano essere conteggiati nella divisione ereditaria.

La collazione ereditaria
Il tema centrale di questo tipo di conflitti è l’istituto della collazione ereditaria, regolato dall’articolo 737 del Codice civile. Questa norma prevede che i figli, i discendenti e il coniuge che partecipano alla successione siano tenuti a “restituire” simbolicamente alla massa ereditaria tutto ciò che hanno ricevuto in donazione dal defunto, salvo espressa dispensa. In pratica, per capire quanto spetta effettivamente a ciascun erede, bisogna calcolare anche le donazioni fatte in vita dal de cuius. Nel caso specifico, il giudice, dopo un’attenta analisi dei fatti, ha dato indicazioni su come affrontare questioni simili.

La donazione indiretta
Un punto rilevante riguardava l’immobile donato alla sorella. Il giudice ha stabilito che si trattava di una “donazione indiretta”, in quanto la casa era stata acquistata con i fondi del padre e della madre, ma intestata alla figlia. Questa operazione, secondo il tribunale, doveva essere considerata come un’anticipazione dell’eredità, e quindi il valore dei fondi impiegati dal padre (al netto di quelli della madre) doveva essere conteggiato nella quota di eredità della sorella.

Anche le altre donazioni di beni pregiati e titoli azionari avrebbero dovuto essere incluse nella collazione, ma in questo caso non era stato provato che tali beni fossero effettivamente passati in proprietà della sorella, e quindi non sono stati considerati nel calcolo finale.

Bonifici e donazioni
La questione dei bonifici bancari effettuati dal padre al fratello è stata affrontata dal giudice in modo molto preciso. Non tutti i bonifici, infatti, possono essere considerati donazioni soggette a collazione. Nel caso in esame, alcuni bonifici non riportavano alcuna motivazione e quindi sono stati interpretati come donazioni di denaro, e perciò inclusi nella collazione. Altri bonifici, invece, esplicitamente specificavano che erano destinati al mantenimento dei figli del fratello, che era divorziato. Questi ultimi non sono stati considerati donazioni, in quanto destinati ad un fine preciso e necessario, e quindi esclusi dalla massa ereditaria.

Conclusioni
Come stabilisce l’articolo 742 del Codice civile, “non sono soggette a collazione le spese di mantenimento, educazione, malattia, abbigliamento o nozze”. In base a questa norma, le somme donate senza un fine specifico devono essere incluse nel calcolo dell’eredità, mentre quelle destinate al mantenimento non vi rientrano. La sentenza del Tribunale di Vicenza ha dunque chiarito come vanno gestiti casi simili, fornendo indicazioni e principi utili anche per altre situazioni di successione legittima.