Terzo Correttivo al Codice della crisi d’impresa. Nuove regole per il cram down: equilibrio tra crediti pubblici e risanamento aziendale

Il correttivo ter del Codice della crisi ha introdotto alcune novità significative riguardo al trattamento dei crediti tributari e contributivi nell’ambito del processo di cram down, ovvero la procedura che consente al tribunale di imporre un piano di ristrutturazione nonostante l’opposizione di alcuni creditori. Le modifiche mirano a bilanciare la necessità di soddisfare i crediti pubblici con la realtà delle risorse limitate disponibili per le imprese in crisi. Si riassumono le principali.

Soglie di soddisfacimento dei crediti: il testo originale stabiliva che, per procedere al cram down, i crediti tributari e contributivi dovessero essere soddisfatti almeno al 70% se i creditori pubblici rappresentavano meno del 25% del debito totale, o al 60% se rappresentavano il 25% o più. La revisione ha modificato queste soglie, fissandole ora al 50% e 60% del solo debito tributario, escludendo sanzioni e interessi, che corrispondono effettivamente a circa il 37% e il 44% dell’intero debito.

Condizioni per il cram down: è stata introdotta una regola che preclude il cram down quando il debito tributario o contributivo rappresenta almeno l’80% dell’intero debito dell’impresa. Inoltre, il cram down è bloccato se il contribuente ha omesso il pagamento di imposte o contributi per almeno cinque periodi o se almeno un terzo del debito oggetto di transazione deriva da violazioni fraudolente. Queste condizioni sono state stabilite per prevenire l’abuso delle procedure di cram down.

Falcidia dei debiti tributari: non sono state apportate modifiche alla normativa che permette la falcidia dei debiti tributari nella composizione negoziata, con l’esclusione delle risorse proprie dell’Unione Europea. Tuttavia, è stata chiarita la posizione dell’IVA, che non rientra tra le risorse proprie dell’UE eccetto che per una piccola percentuale, sottolineando che può essere oggetto di riduzione.

Tutte queste novità sono finalizzate a rendere il processo di cram down più equilibrato e giusto, evitando penalizzazioni eccessive per i creditori pubblici pur facilitando il risanamento delle imprese in difficoltà finanziaria.